domenica 14 luglio 2013

500 e trasloco

ho deciso di traslocare, io non il blog, che resterà qua finché sarà possibile, tanto più che mia sorella ha ancora la possibilità di pubblicare (non so sa ha la voglia, ma va bene così).
Non so che forma prenderanno le mie nuove elucubrazioni, non so se darò spazio ancora alla cucina, ma ho bisogno di un luogo virtuale in cui sfogarmi se necessario.
Vi aspetto di là, se volete passare per 2 chiacchiere ed 1 caffè (virtuale sia chiaro!)
cliccate sul link:  di palo in frasca

giovedì 11 luglio 2013

Verso i 500

Con questo post, ne mancherà 1 solo per farne 500, e non so nemmeno se succederà o prenderò armi e bagagli per trasferirmi su un'altra piattaforma.
I problemi con gli account di google non li ho ancora risolti (è che presa da altre cose, non ho tempo e spesso non ricordo nemmeno che dovrei sistemare la situazione), quindi non prendetevela se ci metterò tempo a fare la qualunque.
Il tempo manca e l'energia è contata, malgrado ciò si mangia, cibi semplici e se possibile sbrigativi, o che si possono preparare tra il rifare il letto e lavare i pavimenti.
Melanzane e zucchine in carpaccio di menta
 Fiori di zucca fritti
 Pomodori ripieni di riso Thai
 i pomodori di cui sopra, e insalata dell'orto
e adesso che ho visto la data di oggi, mi son ricordata che devo chiamare la mia terza nipotina per farle gli auguri di buon compleanno.

mercoledì 29 maggio 2013

a volte ritornano

Ciao a tutti quelli che passano di quì, ho trascurato per troppo tempo il mio blog primogenito, ma avevo una validissima ragione. Ho messo le basi per il mio lavoro in proprio e malgrado le cose da fare siano ancora tante, un momento son riuscita a trovarlo. 
Torno con una ricettina, veloce ed ispirata al pesto genovese (ma solo ispirata, non me ne vogliano i genovesi per lo stravolgimento), domenica volevo fare le lasagne, ma poi non le avevo in casa e non avevo il tempo per farle, così ho ripiegato sui tortiglioni rigati
Che ne dite sono appetitosi? a noi son piaciuti.
Tortiglioni al finto pesto
  • 200 g di tortiglioni
  • 200 g di fagiolini
  • 2 patate piccole
  • una manciata di noci
  • una manciata di semi misti (zucca, girasole, pinoli)
  • un mazzetto di basilico
  • 1 spicchio d'aglio
  • Olio evo

 Lessare i fagiolini dopo averli mondati e lavati, (io li cuocio a vapore). Tritare grossolanamente le noci ed i semi, riservare. Porre l'acqua per la pasta sul fuoco e mentre arriva ad ebollizione pelare e tagliare a cubetti le patate. Quando l'acqua bolle calare la pasta e le patate. Versare l'olio in una larga padella, unire i fagiolini tagliati a pezzetti, e far rosolare. Nel frattempo tritare anche il basilico, scolare la paste (e le patate) scodellarle nella padella ed aggiungere i semi tritati, per ultimo il basilico. Far amalgamare bene e servire con una spolverata di lievito alimentare.
Le patate hanno donato quella cremosità necessaria a legare tutti gli ingredienti, i semi una croccantezza piacevole, il basilico profumo e sapore... in questo modo riesco a mangiare i fagiolini che non sono proprio la mia verdura preferita.

AGGIORNAMENTO 8/06/13
Avrei voluto rispondere ad ognuno dei vostri commenti, ma avendo creato un'altro account google, non mi accetta i commenti, e fa anche altri casini, spero di riuscire a venirne a capo. Nel frattempo aspetto i vostri feedback, buon weekend e buon appetito ^___^

mercoledì 3 aprile 2013

Casatiello dolce

Tempo fa avevo già provato a farlo, ma non avevo avuto la giusta pazienza per lasciarlo lievitare come avrebbe dovuto; dato che è un dolce pasquale tipico della mia regione, ho voluto riprovarci e l'ho veganizzato completamente. Mia cognata e sua madre (che lo mangiavano quando la nonna di mia cognata era ancora in vita) hanno detto che è uguale a quello che faceva la nonna.
Io quello che faceva mia nonna non lo ricordo, ero troppo piccola quando è morta, ma posso assicurarvi che mi è piaciuto molto.
 Secondo me è un compatto, ma la madre di mia cognata ha confermato che il dolce originale aveva la stessa consistenza, d'altronde erano dolci che dovevano conservarsi per più giorni. A voi la ricetta veganizzata:
1° impasto (parto di sera)
100 g di pasta madre
200 g di farina "0"
50 ml di acqua + curcuma
100 g di zucchero semolato
50 g di olio evo

Sciogliere la pasta madre con l'acqua in cui avrete sciolto la curcuma. Unire l'olio, lo zucchero e man mano i 200 g di farina. Impastare bene e porre a lievitare nel forno spento, per 12 ore.

2° impasto
300 g di farina
50 ml di acqua
100 g di zucchero semolato
50 g di olio evo
2 cucchiaini di miscela 5 spezie

Unire all'impasto lievitato la farina, lo zucchero e gli aromi, l'olio e man mano l'acqua fino ad ottenere un composto morbido ed elastico. Formare un salsicciotto e porlo in una teglia per ciambelle. Riporre nel forno spento e lasciar lievitare altre 12 ore. Il composto deve quasi triplicare.
Regolare la temperatura del forno, e portare in temperatura (200 °C) senza estrarre l'impasto (io ho usato funzione: ventilato). Cuocere per 1 ora (se necessario abbassare la temperatura del forno). Estrarre e lasciar raffreddare avvolto da strofinaccio pulito.
decorazione
Fare una glassa con acqua e zucchero a velo. Versare sul dolce e decorare con i confettini.

PS: "a me è venuto uno sciroppo, ma è bastato per tenere fermi i confettini, la prossima volta farò meglio"

venerdì 15 marzo 2013

Raviolini salati ai piselli

Li ho realizzati in occasione dello scambio dei semi della scorsa settimana, prendendo spunto da una ricetta dello chef Capano (rif a questo libro) cambiando, come al solito, sulla base degli ingredienti che ho a disposizione in casa, l'idea poi di fare dei raviolini, per realizzare del fingerfood, utilizzando (finalmente) l'apposito attrezzo (che è in 4 misure, questa era la più piccola) mi piaceva da matti, e penso che per un aperitivo sia ideale.
A me son piaciuti molto (ma io posso essere di parte) così non lo sono i bambini, e alla bimba "grande" di Daria son piaciuti, ... meglio che passi alla ricetta e smetta di blaterare.


Ingredienti per il ripieno:
300 g di piselli (freschi o surgelati)
2 cipolle bianche
olio evo q.b.
timo limoncino
dragoncello
santoreggia
Ingredienti per la sfoglia:
200 g di farina integrale di g.t.
100 g di farina di segale
1/2 tazza di ricotta di soia (facoltativa)
1 cucchiaio di origano
sale q.b.
acqua q.b.

Miscelare le farine col sale e l'origano, unire un cucchiaio d'olio evo, la ricotta di soia (circa 100 g) ed amalgamare il tutto, man mano aggiungere l'acqua necessaria per ottenere un impasto morbido ed elastico. Formare una palla, coprire e mettere a riposare in frigo. Mondare ed affettare sottilmente le cipolle, farle rosolare in una larga padella con una miscela 50-50 di acqua ed olio, unire timo, dragoncello e santoreggia ed aspettare che si ammorbidiscano. Unire i piselli, regolare di sale e lasciar cuocere lentamente, se necessario aggiungere poca acqua alla volta. Quando i piselli saranno cotti, spegnere e far raffreddare, poi prelevare l'impasto dal frigo, e stenderlo poco alla volta, ricavare con l'apposito attrezzo dei dischi di pasta, riempirli e chiuderli. Deporli su una placca per infornare e far cuocere a 180 °C per 15 - 20 minuti. Servire tiepidi o caldi.


martedì 12 marzo 2013

Notte fonda

Colta da insonnia galoppante, ho approfittato per rivestire a nuovo il blog.
MammaVegana, dimmi se hai difficoltà nel leggermi.
Io adesso cercherò di tornare a dormire.

domenica 10 marzo 2013

... e siamo già al 10 di Marzo

I giorni volano, e mi accorgo di trascurare i miei blogghini, però la vita reale in questo momento è pressante, Venerdì pomeriggio un incontro che si prospetta promettente, in serata ho preparato le bustine con i semi da portare a Ferrara, poi sabato tutto un correre, prepara il pranzo (e stuzzichini x Ferrara), nel frattempo M. faceva un pandolce, esci per un altro appuntamento, rientri per pranzo, mangi, riposino (e fortuna che c'è stato!) poi si parte per FE.
Un bel pomeriggio con l'occasione di condividere cose, pensieri ed emozioni, il viso sorridente di Annalisa (miracolo della maternità, dice lei!) l'incrocio con Felicia (è destino che dobbiamo solo sfiorarci) i semi scambiati, le testimonianze su orti e giardini, e il discorso del presidente di Civiltà contadina Teodoro  (non ricordo il cognome) che ha detto un sacco di cose vere, con le quali non puoi non essere d'accordo, forse un pò lungo nella sua esposizione (infatti poi siamo dovuti scappare) peccato non aver avuto il tempo per fare due chiacchiere per conoscere meglio Carla, Giovanna, e Valeria ma quando si hanno molte cose in comune in fondo ci si conosce già un pò.
Oggi è spuntato il sole, tra la preparazione del terriccio, la potatura delle viti, l'impianto del kefir d'acqua (grazie Daria!) mi è rimasto giusto il tempo per marinare 2 fette di tofu e preparare un'insalata con finocchi ed arance (le ultime ormai) e ora vado a prendermi il caffè in giardino, chi vuole venire è il benvenuto ^___=
Appena riesco posto le ultime realizzazioni culinarie.

giovedì 28 febbraio 2013

Pizza ripiena improvvisata

Ormai è un mesetto che la foto giaceva nella digitale, poi finalmente l'ho scaricata (insieme ad altre) e visto che stasera la replico, non v'era occasione più ghiotta per partecipare alla raccolta di questo mese di Salutiamoci.
Febbraio, ospite d'onore la cipolla e i suoi affini, sul blog de "la cuoca pasticciona" ed ho visto che di ricette c'è ne per tutti i gusti. Ma veniamo alla ricetta, l'impasto è quello per la pizza, ed il ripieno è improvvisato con quello che mi era rimasto in casa (ero prossima ad una partenza) così ho messo insieme:
2 cipolle rosse
1 cespo di broccoli
1 tazza di olive infornate
olio evo
sale int.

Nel frattempo l'impasto lievitava (io uso farlo con la pasta madre, farina, acqua, sale e olio in proporzioni variabili, ormai vado ad occhio) ho preparato il ripieno.
Affettare sottilmente le cipolle, metterle in una padella con olio e acqua, così il soffritto è più leggero. Unire i broccoli divisi a cimette, salare e far ammorbidire il tutto, unire le olive (se volete snocciolate) e far cuocere i broccoli, facendo assorbire tutto il liquido presente.
Quando ormai l'impasto è pronto, ungere le mani, dividerlo in due parti non uguali, e stendere la più grande in una teglia, versare il ripieno, stendere sommariamente anche l'altra parte d'impasto ed adagiarla sul ripieno, cercando di far combaciare le due sfoglie. Arrotolare l'impasto eccedente, fare qualche buco (ma c'è poco liquido) ed infornare a 220 °C, dopo 10' abbassare a 200 e far cuocere fino a doratura (circa 40 ').


Noi l'abbiamo mangiato in viaggio, e posso assicurarvi che non ho mai trovato abbinamento più saporito, devo dire che anche l'impasto ha fatto la sua parte, era morbido e croccantino, una vera delizia... come detto stasera si bissa!

lunedì 25 febbraio 2013

Riso, porro e piselli

Stamane mentre tutta la penisola veniva invasa dalla neve, in quest'angolo d'Italia (NE) imperava il sole, così bardati di cappotti e berretti, ci siamo dedicati alla potatura della siepe. Tagliare i rami che sporgevano troppo, quelli secchi e triturarli per poi conferirli nel compostatore. Con l'avanzare verso mezzodì, la temperatura è diventata tanto piacevole da farci abbandonare i cappotti ...
(e qualche piccola impunita, ne ha subito approfittato!)
Ormai la mezza, e sono rientrata in casa per preparare qualcosa di veloce e che ci ripagasse della fatica fatta. Così è nato un riso profumatissimo...
Ingredienti:
1 porro (anche la parte verde)
250 g di piselli surgelati
150 g di riso Thai (o Jasmine)
1/2 cucchiaino di curcuma
dado granulare veg
3/4 di cucchiano di zenzero
2 bacche di cardamomo
olio evo

Pulire ed affettare il porro, versare nel wok insieme all'olio e al cardamomo, unire 1 tazzina di acqua e far stufare dolcemente. Unire i piselli surgelati, la curcuma, zenzero ed il dado, far amalgamare un pò i sapori e versare il riso, 2 minuti a fuoco medio basso, poi versare acqua q.b. per coprire il tutto. Far cuocere circa 15 minuti (assaggiare) e servire con una spolverata di parmaveg (*).
Poi (se avete lavorato come me) concedetevi una pennichella ^__=

(*) non mi piace il nome parmaveg, trovo sia riduttivo, per questa miscela di semi, frutta secca e lievito alimentare, chi mi aiuta a trovargli un nome nuovo?


mercoledì 20 febbraio 2013

U come Uguaglianza

Questo mese la Bibi, ci propone di parlare di uguaglianza...

Un concetto che dovrebbe essere semplice, eppure non riesco a definirlo. Forse perché non credo esista!
Nel campo tecnico-scientifico un oggetto può essere uguale ad un altro in tutto e per tutto, nel campo biologico ciò non è possibile, tranne nella clonazione (riproduzione agamica) ma la natura l'ha abbandonata da tempo per preferirle la riproduzione gamica per i suoi indiscussi vantaggi.
Quindi un individuo è unico nel suo genere, e da che l'uomo è diventato un animale sociale, si son create forze che tendono a schiacciare le differenze peculiari di ognuno di noi.
Non mi piace essere catalogata in definizioni, gruppi di persone o altro, non mi piace vestire come qualcuno ha deciso ci si debba vestire, non mi piace dovermi comportare come la società si aspetta da me, nel corso della vita a secondo del ruolo ricoperto.
Rivendico il mio diritto ad essere diversa, e per arrivare a ciò ho subito la discriminazione accettandone gli svantaggi.
Ciò non toglie forza al fatto che per principio un individuo DEVE avere le stesse opportunità di un altro. Ma è difficile per un bimbo nato nelle favelas avere le stesse opportunità di quello nato a New York, o Roma.
Al di là di questo, credo che un mondo in cui si è tutti uguali, in cui tutti si percorre la stessa strada, in cui non è permesso uscire fuori dai binari dell'uguaglianza, sia un mondo alienante.
W la diversità e le pari opportunità per tutti!

Per questo propongo una ricetta di pane, perché il pane è diverso da luogo a luogo ma in fondo ha bisogno di alcuni ingredienti base e quindi parte da una base uguale.
Panini alla zucca

Ingredienti
1° impasto:
200 g di pasta madre
240 g di farina grano tenero integrale
50 g di farina grano tenero tipo “0”
Acqua q.b.

2° impasto:
100 g di purea di zucca lessa
½ cucchiaino di curcuma
2 cucchiaini di zucchero
300 g di farina grano tenero tipo “0”
6 g di sale
acqua circa 200 ml
2 cucchiai di semi di zucca
25 ml di olio di mais

1° impasto: versare in una terrina tutti gli ingredienti secchi, miscelare ed aggiungere man mano l’acqua (in cui avrete sciolto la pasta madre) fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, abbastanza morbido.
2° impasto: prelevare metà dell’impasto precedente, unire la zucca, la farina, il sale, la curcuma, l’olio e man mano l’acqua, si deve ottenere un composto molto morbido lavorandolo a lungo, unire i semi di zucca e lasciare lievitare per almeno 3 ore. Ungere le mani con dell’olio e staccare dei pezzi dall’impasto, formando dei panini più o meno grandi uguali. Lasciar lievitare ancora 1,5 ore e poi infornare a 190 °C per circa 30 minuti.

mercoledì 6 febbraio 2013

A Carnevale ogni dolce vale

Presa da 1500 incasinamenti, quasi dimenticavo che siamo nel periodo di Carnevale, ed in giro vedo già i dolci tipici (veramente nei super li si vedeva già il 7 gennaio!) così m'è venuta voglia di sapere quel'è il dolce (o la variante) che a voi piace di più.
Io amo le Chiacchiere, che a casa mia si mangiavano col Sanguinaccio (una crema fatta col sangue di maiale, cacao, canditi ed altro; facilmente veganizzabile per fortuna!) però non disdegno le frittelle (anche se è arte non farle inzuppare d'olio).
Stavo cercando qualche variante da provare, ma mi son resa conto di avere poche ricette relative a questo tipo di dolci, quindi vi propongo una bella raccolta di dolci carnevaleschi, che ne dite? Facciamo una bella raccolta, mi lasciate il link alla vostra ricetta in un commento, e a fine periodo (fissato per la 1^ domenica di quaresima) sarà mia cura realizzare un pdf, e metterlo a disposizione di quanti hanno partecipato.
Mentre vi aspetto, allungate pure una mano ed assaggiate le mie Chiacchiere, e magari mi raccontate anche qualche aneddoto legato al vostro dolce preferito ^___^

Ingredienti:
150 g di farina "0"
1 cucchiaio di fecola di patate
30 g di zucchero
30 g di olio di mais
curcuma
2 cucchiai di limoncello
1 cucchiaino di lievito
latte vegetale q.b.

Mescolare la farina, zucchero, lievito, la curcuma poi aggiungere il liquore, l'olio e man mano il latte, impastare fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Lasciar riposare in frigo per 1 ora. Stendere la pasta, ricavare le chiacchiere e infornare a 180 °C per 10 primi.

PS: Se non avete un blog, lasciate la vostra ricetta nel commento direttamente :)

mercoledì 30 gennaio 2013

Pasta Madre Day - 2 Feb. 2013

Non è mai sprecato il tempo che si dedica a pubblicizzare cose belle e meritevoli, e quindi rubando un minuto quà e la, voglio ricordare che sabato prossimo in tutta la nostra bella penisola, si tiene il pasta madre day. Per sapere come e dove, seguite i link:


Per la zona di Padova, vi segnalo quello organizzato da Daria a Piove di Sacco, sabato mattina presso la biblioteca comunale, e per il quale ho preparato questo PDF, che troverete insieme alla pasta madre, o che potete scaricare liberamente. ^__^

mercoledì 23 gennaio 2013

Namasté

Vorremmo in questa settimana che le porte di ogni erbivoro fossero spalancate per offrire, a chi ancora non le conosce, le meraviglie dello stile di vita vegan, e al tempo stesso vorremmo sentire accolta la nostra decisione anche da chi non l’ha presa. Ci capita spesso di andare a tro-vare amici e vederci offrire piatti magnifici, ora bizzarri, ora consueti, ma scelti con amore. Passiamo l’idea che cucinare vegan non è difficile, né dispendioso, né mortificante!
Queste le parole della dolcissima Annalisa, e malgrado il poco tempo non voglio farmi sfuggire l'opportunità di partecipare (cosa che ultimamente ho fatto spesso... ma ho la testa altrove!), e quindi vi dirò che per il 97% la mia alimentazione è vegan, e gli alimenti di origine animale appaiono rarissime volte sulla mia tavola, e quindi non mi sento di definirmi vegan, d'altronde ho cimeli (vestiti e accessori) della vita passata che non ho buttato, ma li eliminerò quando saranno consumati perché oggi come oggi non compro più certi articoli.

La mia ricetta per l'occasione è la torta all'acqua, è versatile e la si può variare come meglio si crede, aggiungendo infusi, spezie, frutta secca e fresca. Insomma è la mia torta preferita ed è veloce da fare, il che non guasta!

Ingredienti:
225 g di farina (150 di farro integrale e il resto di grano “0″)
1 bustina di lievito per dolci·
100 g di zucchero·
5 cucchiai di olio·
200 ml di acqua·
pangrattato o impanatura di mais per lo stampo·
50 g di uvetta

Mettere l’uvetta in ammollo. Mescolare farina, zucchero e lievito. Unire l’acqua e l’olio, precedentemente miscelati fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere l’uvetta scolata dall’ammollo, amalgamare in maniera uniforme.  Ungere la tortiera, spolverare con pangrattato, versare il composto e far cuocere in forno caldo a 180 °C per 40 minuti.

PS: nel tempo ho ridotto sempre più la quantità di zucchero, e spesso ho usato altri dolcificanti. L'impasto si presta bene anche per fare dei muffin di verdura salati.

sabato 19 gennaio 2013

Miglio.. riamoci

Continua il mese di Gennaio e l'iniziativa "Salutiamoci" va avanti, prima che mi scordi pubblico un'altra ricetta a base di miglio (pescata dall'archivio), l'ho già detto che il miglio è versatile e ci si può fare dall'antipasto al dolce? Ecco quella che segue può servire da antipasto caldo oppure come secondo (se lo si abbina a della verdura spadellata oppure ad una bella insalata mista) e poi se c'è qualcuno a cui non piacciono le polpette, beh, s'attacca! ^___=
Polpette di miglio e patate
Ingredienti:
miglio cotto
3 patate medie lessate
sale integrale
spezie a piacere (curcuma, prezzemolo, zenzero in polvere)
lievito in scaglie
impanatura di mais
olio per la teglia


Schiacciare le patate lesse e mischiarle col miglio cotto, unire le spezie, il lievito ed aggiustare di sale. Amalgamare bene e formare le polpette che adagerete in un piatto contenente l’impanatura di mais. Rotolare le polpette nel mais, metterle in una teglia da forno già unta, irrorarle d’olio ed infornare a 220 °C, funzione grill, finché non avranno fatto una bella crosticina. Servire tiepide o a temperatura ambiente.
Nota: se il miglio vi avanza da una zuppa con verdure, le polpette verranno ancora più buone.

E ricordate che tutte le altre raccolte sono disponibili sul blog dedicato alla raccolta delle ricette di Salutiamoci, cliccate sul logo, please

giovedì 17 gennaio 2013

La Tavola Rotonda: Buonismo

Chiacchierando intorno ad una tavola
Come dice Barbara, nel suo post, la parola buonismo non viene usata col suo significato originario, ed io non faccio eccezione. Definisco una persona buonista quando con troppa facilità mostra comprensione, disponibilità al perdono, atteggiamenti d'accettazione verso chi ha commesso reati o cattiverie nei confronti altrui. In questa accezione del termine non sono buonista! 
Se però torniamo al significato originario, l'unica cosa che può essere "rinfacciata" al buonista è la sua sovraesposizione, e questo è secondo me legato al concetto di bontà inculcatoci dalla religione, e cioè quello che una persona deve fare del bene, ma non deve "pavoneggiarsi" per il bene fatto, in quanto "peccherebbe" di superbia.
Sinceramente, riflettendoci su, mi son detta "... e che male c'è a mostrare al mondo che si è fatto del bene?" 
Non sono una persona cui piace attirare l'attenzione, e mi comporto di conseguenza, ma perché se aiuto qualcuno, o mi prodigo per una causa devo nasconderlo? 
Credo che mostrandolo agli altri (senza farlo pesare più di tanto) si possa innescare un meccanismo virtuoso, per cui ognuno nel suo piccolo facendo una "buona azione" riesce a migliorare il mondo che ci circonda. Al di là del fatto che si può essere buoni, ma non fessi, tutto questo ragionare mi ha fatto ricordare una frase letta tanti anni fa (ero adolescente) non ricordo dove, che ogni volta che la leggo suscita in me commozione e che recitava così:
Spandi l'amore a piene mani!
L'amore è l'unico tesoro che si moltiplica per divisione
È l'unico dono che aumenta quanto più ne sottrai
È l'unica impresa nella quale più spendi, più si guadagna
Regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti
Vuota le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere ... e domani ne avrai più di prima!
Mi direte, cosa c'entra l'amore con il buonismo? C'entra perché senza l'amore per il prossimo che muove le proprie "buone" azioni, si ricade nella falsità di chi fa una cosa solo per apparire.

La ricetta che propongo attendeva di essere pubblicata, e posso dire che mi ha piacevolmente sorpreso, perché l'ingrediente principe non lo amo molto da cotto, ed invece in questa ricetta si è mostrato più che buono.
Cavoletti alla birra
Ingredienti:
650 g di cavoletti di Bruxelles
1 scalogno (o cipolla piccola)
1 foglia d'alloro
50 ml di olio evo
1 cucchiaino di zucchero
sale - pepe q.b.
200 ml di birra chiara

Pulire e lavare i cavoletti, inciderli alla base. Sbucciare lo scalogno, tritarlo e rosolarlo nell'olio. Unire lo zucchero, i cavoletti e l'alloro, far insaporire per 5 minuti. Sfumare con la birra e lasciar evaporare per 3 minuti. Salare, pepare e far cuocere ancora per 10 minuti coperti, poi scoprire e far asciugare per altri 5 minuti. Servire caldi. Gustare!

giovedì 10 gennaio 2013

Cornetti improvvisati

Sabato scorso ho programmato la pizza per cena, programmare è la parola giusta, perché con la Pasta Madre, non puoi farti venire voglia di pizza alle sette di sera, e quindi, già venerdì sera mi sono attivata per produrre la pizza. Che diciamola tutta ultimamente mi viene sempre meglio, lievita bene ed è digeribilissima. Ora per 2 persone mi son ritrovata con quasi 1 kg di impasto, e non volendo una pizza troppo alta, una parte l'ho usata per fare questi cornetti.
Non ho aggiunto nulla all'impasto, l'ho solo piegato e steso col mattarello più volte, così da imitare la pasta sfogliata, poi ho tagliato dei triangoloidi (non erano perfetti!) e farciti con la mia crema di patate dolci. Formati i cornetti e messi in frigo fino al mattino dopo, quando li ho spennellati con latte di soia ed infornati. La temperatura di cottura era circa 180 °C per almeno 20 minuti, ma non lo ricordo. 

Non sono venuti male, a M. son piaciuti perché per niente dolci, in più si son mantenuti morbidi per 2 giorni (dopo non c'è n'era più!) e l'idea di sfruttare l'impasto della pizza mi è piaciuta, ma la prossima volta voglio farli sia completamente salati (anche il ripieno) che provare a dolcificare una parte dell'impasto per quelli dolci. Che ne dite un bel modo di recuperare l'impasto eccedente! ^____=



martedì 8 gennaio 2013

Gennaio è tempo di miglio

Questo mese l'iniziativa "Salutiamoci" prevede un protagonista che purtroppo sulle nostre tavole è caduto in disuso. Non capisco il perché di questo, è buono, digeribile, privo di glutine, versatile, e ottimo per rinforzare unghie e capelli indeboliti, alcalinizzante; come mai sia stato abbandonato limitando così le nostre possibilità, non riesco a comprenderlo. In tutti i casi io l'ho riscoperto circa 1 lustro fa, e lo uso durante tutto l'anno ... signori e signore questo mese ospitato da Federica di Architettarte c'è messer Miglio!


e veniamo alla ricetta, che oltre ad essere riscaldante mi ha piacevolmente sorpreso col suo gusto.
Zuppa di miglio al profumo di mare
Ingredienti:
150 g di miglio decorticato
acqua (da 2 a 3 volte il volume del miglio)
1 tazza di piselli surgelati
1 pezzo di zucca
1 c.ino di dado granulare veg (homemade: verdure miste, spezie e sale integrale)
olio evo q.b.
1 pizzico di mix d'alghe
Sciacquare il miglio, versare l'olio in una padella a fondo largo, unire il dado veg, e appena sfrigola anche il miglio, farlo tostare almeno 5 minuti, poi unire l'acqua e portare a bollore. Far cuocere per circa 20 minuti. Nel frattempo, versare i piselli ancora surgelati in acqua fredda (circa 1 litro) e porre sul fuoco, mentre i piselli raggiungono l'ebollizione, pulire e tagliare la zucca a pezzi piccoli, unirla ai piselli ed unire le alghe, far sobollire fino a che il miglio non è cotto, poi versare nel piatto di ogni commensale 2-3 cucchiaiate di miglio e un paio di mestoli di zuppa. Servire fumante.

PS: se poi vi avanza del miglio già cotto, aggiungendo una patata lessa e qualche spezia, potete ottenere delle fantastiche crocchette/polpette.

giovedì 3 gennaio 2013

Chutney di cocco

Per chi non lo sapesse io adoro le spezie, amo particolarmente la cucina indiana e già da un pò mi frullava in testa l'idea di questa ricetta, ma ho dimenticato di copiarla dall'ultimo libro che ho preso in biblioteca, quindi ho cercato in rete e ho trovato alcune varianti che prevedevano tutte la noce di cocco fresca, avendo in casa del latte di cocco da utilizzare e della noce di cocco essiccata, ho pensato bene di riadattarla e così è nata questa salsa che crea dipendenza (almeno a me!)
Ingredienti:
1/2 noce di cocco fresca (*)
1 cucchiaino di zenzero secco
1 aglio
il succo di 1/2 limone
sale
peperoncino
1 cucchiaino di curcuma
semi di sesamo

Versare tutti gli ingredienti nel bicchiere del frullatore, e azionarlo. Si deve ottenere una salsa colorata ed omogenea. Trasferire in un barattolo e conservare in frigo max 1 settimana. 

(*) in alternativa 100 ml di latte di cocco e 5 cucchiai di cocco disidratato.

Il suo sapore è particolare, fresco, piccante e vagamente dolciastro.
qui sopra cucina fusion: chapati, chutney di cocco e cavoletti alla birra


mercoledì 2 gennaio 2013

Sunshine Award

Chi ben comincia è a metà dell'opera, ed io comincio questo nuovo anno con questo premio. In verità l'ho ricevuto sul finire dell'anno scorso, ma non volevo fare un post veloce e riduttivo.
Grazie tante a Daria, da cui ho ricevuto il premio, inglobandomi nel novero di 10 persone meravigliose. 

Il premio prevede che risponda alle 10 domande su di me:

1. Colore preferito: Verde, ma non mi vesto come un elfo!
2. Animale preferito: gatto
3. Numero preferito: 5, come le dita di una mano
4. Drink preferito non alcolico: a parte l'acqua, infusi di tutti i tipi
5. Preferisci FB o Twitter: ho solo FB, non posso fare raffronti
6. Le mie passioni: cucinare, passeggiare in mezzo alla natura, leggere, fotografare
7. Preferisci ricevere o fare regali: farli
8. Modello preferito: non seguo la moda
9. Giorno preferito della settimana: non ho un giorno preferito, dipende da come mi sveglio
10. Fiore preferito: Violetta, fiori delle leguminose, e la damigella campestre

Ora devo passare il premio a 10 bloggers di cui apprezzo l'operato, se l'aveste già ricevuto non abbiatevene a male, significa che siete in sintonia con più persone e questo può essere solo positivo!


La scelta è stata ardua, perché tutti i blog che seguo hanno qualcosa che mi piace e mi attrae. Sarà per il prossimo premio. ^____^